martedì 8 aprile 2008

Casini non ha capito niente di internet


















Pierferdinando Casini ha improvvisamente scoperto il mondo del Web. Fino a prima che cadesse il governo esisteva solo il sito ufficiale dell'Udc, spazio piuttosto banale, rigido, con il quale non si poteva interagire: il classico sito in stile 1.0 per capirci. Poi scoppia la crisi di governo, vengono indette le elezioni edpluf, improvvisamente i blog dedicati a Casini spuntano come funghi. E non dimentichiamoci della nascita del sito ufficiale del Pierferdy. Adesso non vorremmo essere immodesti, ma probabilmente un piccolo contributo lo abbiamo dato anche noi visto che fino a qualche mese fa se si cercavano in Google i termini "blog di Casini" o "Pierferdinando Casini" il primo link che appariva era proprio quello che porta al nostro di blog (tuttora primo se si digita "Blog Casini"). Qualcuno deve aver detto al "Casinista" che era meglio cominciare a dare un'occhiata a questo strano mondo della rete in vista delle elezioni. E così il "Caltagironino" sguinzaglia il suo esercito di fedeli e che ti fa? Ti crea un centinaio di siti amici tutto riferiti a lui, cercando di occupare tutte le piattaforme più importanti. È a partire da questo momento che nascono i vari casinipresidente.wordpress.com, casinipresidente.blogspot.com, www.myspace.com/pierferdi, una pagina ufficiale su Youtube ed un altro centinaio (non è uno scherzo) di siti o blog a nome Casini. Ed ecco che, di nuovo, casca l'asino. Casini, diciamocelo francamente: non c'hai capito una mazza! Pierferdy dimostra di avere una concezione televisiva della rete, oseremo dire berlusconiana, evidenziando così la propria ignoranza del mezzo. Lui ritiene infatti che sia necessario occupare tutti gli spazi virtuali possibili ed immaginabili per avere successo in rete, come se internet fosse una somma di canali televisivi per l'appunto, senza capire che facendo in questo modo ottiene l'effetto opposto: disperdere il proprio messaggio nel mare magnum di internet lasciando disorientata qualsiasi persona che fosse interessata ad interagire con Casini stesso. Ed a proposito di interazione: dobbiamo dire che anche in questo caso si evidenziano moltissime note dolenti. Di nuovo Pierferdy lascia trasparire la sua mentalità da dinosauro (non a caso si è imbarcato quel gran saggio di De Mita). In questi siti che abbiamo citato all'inizio del post la possibilità di interazione è quasi prossima allo zero. In sostanza in tutti questi spazi "casiniani" qualsiasi tipo di commento viene vagliato preventivamente, un po' come nel blog di Mastella. Il risultato? Tutti i blog di Casini non sono altro che una stucchevolissima serie di post di pura propaganda seguiti da pochi commenti, tutti delle stesse persone e tutti inneggianti ed osannanti a Pierferdy. E così Casini in rete mi diventa Kim ll Sung. Il nostro amico di Centro non ha capito che la ricchezza della rete è data dal confronto, dalla possibilità di dialogo e soprattutto dalla rimozione della censura. I siti del Pierferdy anno cadere le braccia (per non dire altro) a quegli stessi suoi sostenitori che capiscono un po' di nuove tecnologie e che partecipano ai dibattiti, ai forum ed ai blog APERTI della rete. Casini dovrebbe imparare da Di Pietro, Bobo Craxi Storace, Stefano Montanari e molti altri che hanno creato un unico spazio ufficiale e che permettono (quasi sempre) l'interazione tra utenti senza censure preventive.
Pieferdy: svecchiarsi, svecchiarsi, svecchiarsiiiiiiiiiiiiiiii !!!!

Ed ora vi lasciamo con due chicche:

1) L'Udc ha un suo candidato gay. Come, non ci credete? È verissimo, si chiama Massimiliano de Marco ed ha rilasciato questa intervista al nostro amico River. Ci permettete di commentare questa candidatura? Secondo noi un gay che si candida per Casini equivale ad una foca che si iscrive ad un'associazione di cacciatori canadesi di pellicce: UN TOTALE CONTROSENSO.

2) Questo filmato in cui Casini "interagisce" con alcuni cittadini che tentano di fare domande su Cuffaro e la sua candidatura.



sabato 1 marzo 2008

Il somaro di Centro



















Abbiamo scovato questa perla in cui Pierferdy si batte come un leone in nome della scuola selettiva ed intanto sbaglia tutti congiuntivi che gli si parano davanti. Certo che se in questo paese esistesse una vera scuola selettiva, Casini, visti i risultati, non sarebbe arrivato a superare l'esame di quinta elementare. Complimenti Pierferdy, sei sempre più coerente!



domenica 24 febbraio 2008

Totò, Pierferdy e la Malapolitica














Oggi torniamo a parlare di un grandissimo amico di Pieferdy: Salvatore Cuffaro detto Totò Vasa Vasa. Vogliamo fare un riassuntino della sua ultime vicende giudiziare? E facciamolo!

Durante la sua prima presidenza alla Regione Siciliana Cuffaro è entrato, insieme ad altri, nel registro degli indagati per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta sui rapporti tra il clan di Brancaccio e ambienti della politica locale. Con gli elementi raccolti, gli inquirenti ritengono che, attraverso l'intermediario Miceli (precedentemente assessore UDC al Comune di Palermo, legato a Cuffaro) e grazie alle talpe presenti nella Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Cuffaro abbia informato Giuseppe Guttadauro, boss mafioso ma anche collega medico di Miceli all'Ospedale Civico di Palermo, e Michele Aiello, il più importante imprenditore siciliano, indagato per associazione mafiosa, di notizie riservate legate alle indagini in corso che li vede coinvolti. Nel settembre del 2005, Cuffaro per questi fatti, negati dall'interessato, è stato rinviato a giudizio per favoreggiamento aggravato alla Mafia e rivelazione di notizie coperte da segreto istruttorio, mentre non è stata accolta l'accusa di concorso esterno. Secondo il GUP è accertato che abbia fornito all'imprenditore Aiello informazioni fondamentali per sviare le indagini, grazie a una fonte non ancora nota, incontrandolo da solo in circostanze sospette, riferendo che le due talpe che gli fornivano informazioni sulle indagini che lo riguardavano erano state scoperte. Nell'incontro, anche una discussione riguardante l'approvazione del tariffario regionale da applicarsi alle società di diagnosi medica posseduta dall'imprenditore. Aiello ha ammesso entrambi i fatti, Cuffaro afferma soltanto che si sia discusso delle tariffe. Il GUP ipotizza inoltre che il mafioso Guttadauro sia venuto a conoscenza da Cuffaro delle microspie, in funzione del suo rapporto con Aiello, sempre per via del contatto con i due marescialli corrotti, in servizio ai nuclei di polizia giudiziaria della Procura di Palermo, uno dei quali è stato l'autore del piazzamento delle microspie. Secondo una perizia ordinata dal tribunale nel corso del processo a Miceli, nei momenti in cui si è scoperta a casa di Guttadauro la microspia, sarebbero state confermate le testimonianze secondo le quali la moglie del boss mafioso ha dato merito a Totò Cuffaro del ritrovamento.

Nel dicembre 2006, Miceli è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il 15 ottobre 2007 il procuratore aggiunto del processo a Cuffaro Giuseppe Pignatone ha chiesto 8 anni di reclusione per l'attuale Presidente della Regione Sicilia, per quanto riguarda i seguenti capi d'imputazione:

1. favoreggiamento a Cosa Nostra
2. rivelazione di notizie riservate

Il 18 gennaio 2008 Cuffaro viene dichiarato colpevole di favoreggiamento semplice nel processo di primo grado per le 'talpe' alla Dda di Palermo e condannato a 5 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici. La Corte non lo ha ritenuto responsabile di aver favorito l'organizzazione mafiosa. (Per ulteriori informazioni andate qui).

Ah, tra le altre cose Cuffaro è stato testimone di nozze insieme a Clemente Mastella di un altro importantissimo esponente di Cosa Nostra, Francesco Campanella, già Segretario Nazionale dei giovani dell'Uedur e noto per aver agevolato la latitanza di Bernando Provenzano falsificandone i documenti.

Bene, fino a qui un curriculum di tutto rispetto, voi che dite? E proprio per i meriti che Totò ha ottenuto in campo è quasi certo che Pierferdy nominerà Cuffaro come capolista in Sicilia per le prossime elezioni legislative. Le assurde leggi italiane infatti impediscono a Cuffaro di essere eletto in qualsiasi assemblea legislativa locale, ma non nel parlamento nazionale. Inoltre l'altrettanto legge elettorale attualmente in vigore, il famoso Porcellum di Calderoli, non consente all'elettore di scegliere il candidato. Per cui, CARO AMICO SICILIANO CHE HAI INTENZIONE DI VOTARE PER L'UDC, RICORDATI CHE IL TUO VOTO ANDRÀ DIRETTAMENTE A CUFFARO, ANCHE SE QUESTA NON È LA TUA VOLONTÀ!!! TU PENSI DI VOTARE PIERFERDY ED INVECE ELEGGI TOTÒ!!! SEI PROPRIO SICURO DI VOLERLO MANDARE IN PARLAMENTO???

Per concludere vi lasciamo con quest'intervento di Travaglio che stoicamente e nonostante i tentativi di ostruzionismo posti in essere dagli ospiti di Anno Zero (che vergogna Emma Bonino!), ci fa una sintesi di tutto quello di cui stiamo parlando (peccato che ad un certo punto sbaglia la coniugazione del verbo apprendere, ma noi lo perdoniamo, eccome se lo perdoniamo!).


venerdì 22 febbraio 2008

Il web ama Pierferdy



A quanto pare non siamo gli unici ammiratori di Pierferdy. Gironzolando per la rete abbiamo trovato questo blog dedicato al nostro beniamino. È un peccato, ci sono una ventina di post ma neanche un misero commento. Non si parla di Cuffaro, di divorzi, figlie, delle condanne di Cesa e tante altre amenità. E pensate che il post di oggi si intitola "Al primo posto la famiglia". Titolo azzeccatissimo per chi di famiglie ne sta facendo collezione...
Su, non fate i cattivi, andate a visitare questi giovani ammiratori di Casini. E magari ditegli di non incorrere nello stesso errore che inizialmente abbiamo commesso anche noi: il nostro si chiama Pier Ferdinando e non Pierferdinando scritto tutto attaccato.

mercoledì 20 febbraio 2008

Il flagello laico




















Giuliano Ferrara ha impostato la propria campagna elettorale in favore dell'abolizione della legge 194 che disciplina il diritto di interruzione di gravidanza. Insomma Pierferdy, questo tema te lo hanno già soffiato. Ma non ti preoccupare, lo abbiamo trovato noi il cavallo di battaglia che ti permetterà di vincere le prossime elezioni: la lotta contro il flagello laico. Dai un'occhiata qui sotto.



domenica 17 febbraio 2008

Alcuni elettori di Casini ci scrivono


Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa email inviataci da un gruppo di persone che si dichiarano ex elettori dell'Udc. Non commentiamo la lettera ma vogliamo solo sottolineare una frese della stessa: "... A proposito di protagonismo, il tuo è il massimo, hai come SIMBOLO il tuo nome.". Beh, il simbolo del PDL ha come simbolo il nome di Berlusconi. Alla fine meglio avere come simbolo il proprio nome che quello di un altro, no? Come dire, buono sì ma stupido no. Insomma, mi sa che sotto sotto Pierferdy la sa lunga...

"Cari amici, siamo un gruppo di persone che con le ultime scelte di Casini, ci siamo proprio inCasinati. Dopo 14 anni di voto al CCD e poi UDC riconoscendoci in esso come ex democristiani Dorotei, ci ritroviamo oggi ad affrontare una scelta, quasi obbligata, tra rimanere fedeli al Casinista ed essere schiacciati da due grandi partiti e diventare minutaglia per essere fagocitati da entrambi, ovvero confluire in uno dei due e mantenere la nostra identità Dorotea, sbilanciando verso il centro sia il PDL o il PD . Tenendo presente che nessuno di noi è un attivista politico e né iscritto all'UDC o altro partito, ma che ha sempre votato per le proprie idee e quindi LIBERO, non abbiamo capito la scelta di Casini. Forse il nostro spera di fare quello che ha fatto nella prima repubblica Craxi, o di riunire la parcellizzazione della vecchia DC in un grande centro che purtroppo non sarebbe più la stesso, visti i personaggi che ne hanno raccolto l' eredità (Mastella ed altri). Pertanto, non condividendo la sua scelta, invitiamo tutti i Dorotei a riunirsi in uno schieramento in modo da fare un gruppo parlamentare. Nella speranza che questa email apra la mente a qualche Doroteo illuminato che raccolga i transfughi e orfani del fu Casini, come noi, in un gruppo forte e decisivo all'interno del PDL o PD, in un sistema finalmente Bipolare e Bipartitico, dove conti il voto di opinione e non d'interesse. Caro Casini la TUA tanto citata storia politica è anche la nostra storia, visto che in silenzio e senza tessere ti abbiamo appoggiato in tutti questi anni. L'hai personalizzata per i tuoi interessi ed anche quand'eri al governo, a volte, sei stato il freno di decisioni, quantunque impopolari, necessarie per il paese. Adesso basta, siamo stanchi dei soliti giochini, pensiamo che la tua scelta sia frutto di un calcolo che potrai spendere nel migliore dei modi , qualora dalle prossime elezioni non uscisse una maggioranza netta e chiara, facendo l'ago della bilancia. Purtroppo pensiamo che il nostro paese così com'è ha bisogno di essere governato con una maggioranza chiara, non importa se PDL o PD, che possa prendere decisioni oramai irrevocabili per il bene dello stesso, e non ricattabile da partitini e personalismi. A proposito di protagonismo, il tuo è il massimo, hai come SIMBOLO il tuo nome. Un saluto da un gruppo di illusi che per 14 anni ti ha votato."


giovedì 14 febbraio 2008

Se questa è giustizia


Dal blog di Piero Ricca:

14 FEBBRAIO 2007

"Avanti con le multe. Mi è stato notificato un bel decreto di condanna a una multa per aver protestato senza autorizzazione della questura contro l’indulto extralarge nel luglio 2006. Se voglio difendermi devo fare opposizione, nominare un avvocato, accettare il dibattimento e rischiare una sanzione penale. La multa è di settecento euro, mortacci loro. Ed è stata notificata solo a me in quanto identificato come promotore del raduno di un gruppetto di amici. Nonostante le nostre proteste, l’indulto passò. E ha condonato tre anni di galera a tanta brava gente. Qual è la mia colpa? Aver distribuito un volantino e detto in pubblico la verità: cioé che quell’indulto era una porcheria. Ne arriveranno altri, di bei decreti di condanna. Mi sono macchiato di altri reati in questi anni: aver detto che la Mondadori è stata rubata grazie a un atto di corruzione, che Rete 4 è abusiva e tutto il resto. E qualcuno ha deciso che imputarci la violazione dell’articolo 18 del decreto regio sulla pubblica sicurezza, con scrupolosa segnalazione alla procura della repubblica degli atti criminosi, è un buon modo per farcela pagare e magari scoraggiarci. Tutto coerente, aderente alle norme. Nelle repubbliche bananiere non è invocabile alcuna par condicio fra chi i criminali impuniti e chi difende la legalità. Il delinquente è chi turba il quieto vivere Chi grida allo scandalo è giusto che paghi per tutti. Funziona così. E poco importa che al danno si aggiunga la beffa."

Noi non ci sentiamo di commentare questo schifo, vi vogliamo solamente mostrare l'azione "criminale" per il quale Ricca viene costretto a pagare questa vergognosa multa. Giudicate voi.




E se volete sostenere Qui Milano Libera (il gruppo di cui fa parte Piero Ricca) e le loro meritevoli iniziative potete dare il vostro contributo cliccando qui.

martedì 12 febbraio 2008

Ipse dixit


Direttamente da Wikipedia.

Citazioni di Pier Ferdinando Casini

  • In questi ultimi sei mesi, nella Dc non c'è stata solo una doverosa opera di pulizia o di cambiamento della classe dirigente. C'è stata una vera e propria mutazione genetica della nostra identità. Il partito è stato dato in appalto a una parte limitata dell'associazionismo cattolico sempre strabico verso la sinistra. (da la Repubblica, 24 gennaio 1994).
  • Caro Di Pietro, i tuoi articoli rivelano passione civile e senso dell'opinione pubblica e mi inducono a darti un caloroso e rispettoso benvenuto. Ho trovato nelle tue parole qualche assonanza con lo sforzo che anche noi stiamo facendo per moderare i toni della contesa e per superare le derive ideologiche che costituiscono il retaggio di un tempo andato. Il mio benvenuto, perciò, è ancora più caloroso. Da parte mia ti esprimo consenso soprattutto per il tuo rifiuto della politica urlata, insultata, violentata e per l'insieme delle tue considerazioni che vale a segnalare quanto sia indispensabile un lavoro comune per riportare lo scontro politico su binari meno estremizzati e rissosi. Spero sia l'inizio di un percorso. Noi del Ccd lo abbiamo avviato da tempo. Se è lo stesso, ci incontreremo. Se sarà diverso, vale almeno la constatazione di esserci trovati in sintonia oggi su quello che l'interesse generale richiede. (dalla lettera aperta a Di Pietro, La Stampa, 24 marzo 1995).
  • Spero che Di Pietro in politica contribuisca a saldare il rapporto incrinato tra l'opinione pubblica e i suoi rappresentanti. (da La Stampa, 4 aprile 1995).
  • Enunciare la specificità cristiana dell'Europa è la constatazione di una verità elementare, non dirlo è una forzatura della realtà che fa pensare ad un'inaccettabile pregiudiziale culturale ed ideologica. Si è scelta la soluzione di appiattire tutto, pur di non dare all'eredità cristiana il [suo posto di rilievo]. (da Il Messaggero, 18 giugno 2003, pag. 16).
  • Per Antonio Di Pietro ci vuole un ruolo di primo piano nell'alleanza di centro-destra, la sua collocazione più naturale. Dovrebbe essere uno dei leader della coalizione. (14 aprile 1995; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Piercasinando, la Repubblica, 14 febbraio 2006).
  • A correre con Berlusconi per Palazzo Chigi ci andremmo a impiccare in una polemica sul conflitto d'interessi. (2 giugno 1995, citato in Gian Antonio Stella, Così Bondi usò il corteo per schiaffeggiare Pierferdy, Corriere della Sera, 17 novembre 2006, p. 11).
  • Noi, al contrario della sinistra, dobbiamo vincere le elezioni. La sinistra o le vince o le vince a tavolino con i ribaltoni o con l'intervento del potere giudiziario che il più delle volte interviene a fiancheggiarla. [...] La vera anomalia italiana non è Berlusconi, ma che Forlani sia ai servizi sociali e D'Alema a palazzo Chigi. Rispetto a questo, la proprietà di Mediaset è un piccolo e trascurabile dettaglio. (da Il Messaggero, 19 gennaio 1999).
  • Per il Paese l'immagine è un punto determinante, ovunque nel mondo l'Italia è simbolo di qualità, di originalità, di gusto. Il rischio più grave? Banalizzare o volgarizzare l'origine italiana. Basta con il vezzo del cinismo ai danni del nostro Paese! (da Il Resto del Carlino, 9 novembre 2004).
  • [Telefonata a Marcello Dell'Utri, condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa] I sensi più profondi di stima e amicizia. (citato in Casini, stima e amicizia a Dell'Utri Ma è polemica sulla telefonata, la Repubblica, 1 dicembre 2004).
  • Io non ho niente da nascondere. Sì, sono stato in un prato sui colli bolognesi, una sera i miei amici fumavano uno spinello, m'hanno detto ne vuoi? No, Giovanardi non c'era... Era una sera d'estate dopo il liceo classico. Che volete che vi dica.... l'ho fatto. (dall'intervista di Paolo Garimberti, Massimo Giannini e Luigi Contu, "Basta attacchi ai giudici così si aiuta il centrosinistra", la Repubblica, 3 febbraio 2006, p. 13).
  • Antonio Di Pietro è una vergogna per la magistratura e per la politica. (dal discorso al convegno dell'UDC del 4 febbraio 2006 a Roma; citato in Antonio Di Pietro, Io, Casini e la vergogna, l'Unità, 7 febbraio 2006, p. 25).
  • [Dopo il rinvio a giudizio di Cuffaro da parte del Tribunale di Palermo per favoreggiamento alla mafia] Posso sbagliare ma, nella mia responsabilità politica, ritengo che Salvatore Cuffaro sia una persona perbene e dunque lo candideremo alle elezioni. (da Ballarò, 7 febbraio 2006; citato in Marco Galluzzo, Casini-D'Alema, lite su Cuffaro e Unipol, Corriere della Sera, 8 febbraio 2006, p. 12).
  • [Art. 29] Certe vestali della difesa dell'intangibilità della costituzione dovrebbero vergognarsi di non difendere l'unico articolo che va difeso veramente. (citato in Paride Travaglini, Il presidente Casini nelle Marche, ilQuotidiano.it, 19 marzo 2006).
  • Berlusconi è il più intelligente di tutti noi perché ha 2 cervelli. Ragionano a volte sconnessi ma quando si connettono è invincibile! (ai giornalisti parlamentari, 11 maggio 2006).
  • Se Berlusconi dovesse morire Travaglio resterebbe disoccupato. (dalla trasmissione televisiva Annozero, 31 novembre 2006).
  • [In riferimento al V-Day] È la più grande delle mistificazioni. Una manifestazione di cui vergognarsi profondamente per una piazza che applaude o comunque fa festa per la morte di Marco Biagi che invece andrebbe santificato. Dovrebbero poi vergognarsi quei politici che pur di stare sull'onda del consenso popolare hanno mandato dei messaggi di adesione a Grillo. (citato in Mario Stanganelli, V-Day, il giorno dopo esplode la polemica, Il Messaggero, 10 settembre 2007).
  • Oggi il nucleare è sicuro, gli italiani pagano il doppio di energia, il nostro Paese è purtroppo uno di quelli che non riesce a modernizzarsi in Europa. Facemmo una scelta scellerata venti anni fa con quel referendum sull'onda dell'emotività di Chernobyl, ma oggi c'è bisogno di ritornare sulla strada del nucleare. (dall'intervista al Tg1 del 7 ottobre 2007; citato in Nucleare, Casini attacca Pecoraro, La Stampa, 7 ottobre 2007).
  • [Riferendosi ai parrucconi della politica citati da Silvio Berlusconi] Io la parrucca non ce l'ho, qualcun altro non lo so. Chieda a lui, l'esperto di parrucche è lui e non io. (dall'intervista di Maurizio Belpietro del 23 novembre 2007; citato in L'ironia di Casini su Berlusconi: "Lo specialista in parrucche è lui", La Stampa, 23 novembre 2007).
  • Berlusconi tratta gli alleati come un padrone del Settecento trattava gli schiavi. (dall'intervista di Andrea Cangini, «Non siamo i servi del Cavaliere. Il futuro? La grande coalizione», Quotidiano Nazionale, 28 novembre 2007).
  • [Riferendosi al nuovo Partito della libertà] È solo un escamotage pubblicitario per allargare Forza Italia e superare un momento di difficoltà. (ibidem).

Citazioni su Pier Ferdinando Casini

  • Ho un ottimo rapporto con Casini. Non nascondo l'affetto che provo per Pier Ferdinando. Di lui mi piace la straordinaria simpatia. È una persona gradevole: gli voglio bene. Sono grato a Casini. Dopo la sentenza del Tribunale di Palermo (in realtà era prima, ndr) si espose come presidente della Camera manifestando solidarietà in modo spontaneo, sincero, disinteressato. (Marcello Dell'Utri).
  • Ringrazio Casini per la passione che ha messo nel difendermi. Non posso accettare lezioni di morale da nessuno e non posso accettare processi in tv o nelle piazze. (Salvatore Cuffaro).

mercoledì 16 gennaio 2008

La solidarietà preventiva


La moglie di Mastella viene messa agli arresti domiciliari, Mastella si dimette e Casini che fa? Ma naturalmente esprime la sua piena ed incondizionata solidarietà. Ecco le parole di Pierferdy:
"Conosco da anni Mastella e la sua famiglia e voglio dire che nessuno in quest'Aula dubita dell'onestà personale sua e della sua famiglia. Ma al tempo stesso si deve fare la denuncia del suo stesso tentativo, della sua politica che si è rivelata fallimentare nel rasserenamento del clima tra potere giudiziario e potere politico". E così dopo aver espresso la propria stima a Cuffaro, ora tocca a Mastella ricevere attestati di stima da parte di Casini. Ma che bella compagnia! Siamo in un paese strano, da noi ricevere un avviso di garanzia equivale ad una disgrazia ricevuta e non meritata, quasi come fosse una brutta malattia. Si è sempre solidali con gli indagati, a prescindere dalle accuse, siano esse di corruzione o di mafia. E naturalmente non si entra nel merito delle accuse. Poverino, che sfortunato l'indagato! Tutti a fare a gara a chi gli vuole più bene. In un paese normale quando succedono certe cose i politici fanno a gara a distanziarsi dall'indagato. E la persona oggetto di indagine non aspetta la magistratura per dimettersi. In un paese normale le dichiarazioni di Casini farebbero perdere centinaia di migliaia di voti al partito di riferimento. Da noi, forse, di voti ne fanno guadagnare.