tag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post4653981508217039384..comments2023-09-30T16:27:51.840+02:00Comments on Blog non ufficiale su Pier Ferdinando Casini: Il somaro di CentroUnknownnoreply@blogger.comBlogger19125tag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-25107711097855889742008-04-27T18:52:00.000+02:002008-04-27T18:52:00.000+02:00IO FARò UNA RIFLESSIONE PIù DURA. IL 25 APRILE è L...IO FARò UNA RIFLESSIONE PIù DURA. IL 25 APRILE è LA FESTA DELLA LIBERTà DI UNA NAZIONE OTTENUTA PER MERITO DI CHI HA COMBATTUTO CON ONORE PER ESSA E PER TUTTI QUANTI (ANCHE PER CHI NN SE LA MERITAVA). IL 25 APRILE E’ LA FESTA DEGLI ITALIANI CHE SANNO RACCOGLIERE QUESTA EREDITA’ E FARLA RIVIVERE OGNI GIORNO. QUESTA FESTA NON è PER I MAFIOSI, QUESTA FESTA NON è PER I LADI, QUESTA FESTA NON è PER CHI VOTA BERLUSCONI IN MALAFEDE, QUESTA FESTA NON è PER GLI EVASORI, QUESTA FESTA NON è PER GLI SFRUTTATORI, QUESTA FESTA NON è PER I SERVI. INSOMMA, QUESTA FESTA NON è PROPRIO (PURTROPPO) LA FESTA DI TUTTI GLI ITALIANI.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-53420445647789680252008-04-08T20:04:00.000+02:002008-04-08T20:04:00.000+02:00Ancora una volta la storia ci chiede di essere lib...Ancora una volta la storia ci chiede di essere liberi e forti. Liberi da ogni<BR/>conformismo, da ogni meschinità, da ogni debito da pagare alle oligarchie<BR/>costituite. Forti della nostra identità cristiana e liberale, dei valori dei<BR/>nostri padri che vogliamo trasmettere ai nostri figli, forti del nostro<BR/>giuramento di servire, sempre e comunque, il bene comune degli italiani.<BR/>Liberi perché liberali. Forti perché cristiani. Liberi di dire la verità<BR/>sull’Italia. Forti perché oggi il vento del declino che minaccia il nostro<BR/>paese pretende, da chi governa, saldezza di principii e spirito di sacrificio.<BR/>Si vanno costruendo intorno a noi formidabili armate politiche, già sicure<BR/>di vincere. Non ci fanno paura. Perché noi non corriamo da soli.<BR/>Corrono con noi gli italiani stanchi di una politica inconcludente e<BR/>costosa. Una politica che divide il Paese e incoraggia l’odio verso<BR/>l’avversario. Una politica fatta di promesse mai mantenute. Una politica<BR/>che considera gli italiani solo come utenti televisivi, da guidare con il<BR/>telecomando, un popolo da ammaliare e sedurre con effetti speciali.<BR/>Una politica che ormai confonde il consenso con l’audience.<BR/>2<BR/>Una politica che ha alterato il suo Dna e che dunque è capace di proporre<BR/>una sola alternanza: quella tra l’eccitazione propagandistica e la delusione<BR/>depressiva. Perciò l’Italia di oggi è un Paese seduto, triste, smarrito. Solo<BR/>periodicamente drogato da momentanee, illusorie, correnti di speranza.<BR/>Corrono dunque con noi milioni di italiani. Che devono solo trovare il<BR/>coraggio di affermare con il voto quello che sentono, di rifiutare il ricatto<BR/>delle oligarchie, di pensare in positivo, di cambiare stagione.<BR/>Tutti dicono di voler cambiare. Di più: tutti dicono di essere il nuovo.<BR/>Così, ancora una volta, nessuno si assume le proprie responsabilità; senza<BR/>accorgersi, però, che stavolta, come nella favola, il re è nudo. Se infatti<BR/>l’Italia di oggi ha una così radicale necessità di cambiare vuol dire una sola<BR/>cosa: che chi l’ha governata negli ultimi quindici anni non è stato<BR/>all’altezza del compito. Con che coraggio Veltroni e Berlusconi possono<BR/>allora definirsi il nuovo, senza neppure esibire uno straccio di autocritica<BR/>sugli errori finora commessi? Da chi è stata guidata l’Italia in questi ultimi<BR/>quindici anni? Dove si è sbagliato?<BR/>Silenzio. La verità non abita più la casa della politica. Silenzio. Nessuno<BR/>disturbi il manovratore. Tutti sulla stessa, identica strada di prima.<BR/>Mirabolanti promesse, prive di credibilità.<BR/>Ebbene, noi vogliamo disturbare il manovratore.<BR/>Perché il treno Italia è stato condotto su un binario morto.<BR/>3<BR/>Perciò bisogna cambiare locomotiva e guidatori.<BR/>Quattordici anni fa è nata la locomotiva del centrodestra. Una grande<BR/>novità della politica italiana. E il suo fondatore, Silvio Berlusconi,<BR/>mantiene per noi un grande merito di fronte alla storia del Paese. Non<BR/>siamo mai stati ieri tra quelli che gli hanno tributato un servo encomio:<BR/>non saremo dunque oggi tra coloro che gli riservano un codardo oltraggio.<BR/>Berlusconi ha unito il centro con la destra e ha coperto un vuoto politico<BR/>altrimenti esiziale per la democrazia italiana. Ma durante e dopo i cinque<BR/>anni di governo non ha voluto riflettere sugli errori fatti. Berlusconi pensa<BR/>che, per vincere, non bisogna mai dire che qualcosa è andata male, non<BR/>bisogna mai ammettere debolezze.<BR/>Appunto, agli italiani meglio non dire la verità.<BR/>Ma è bene tornare su quella storia. C’erano due linee in quel governo. La<BR/>prima che cercava lo scontro frontale con tutti, con Confindustria come<BR/>con i sindacati. Una linea di destra. La seconda, da noi caldeggiata, che si<BR/>sostanziò nel “patto con l’Italia” che invece puntava a disegnare un nuova<BR/>armonia sociale tra imprese, mercato e parte del sindacato. Tale strada che<BR/>ancora rivendichiamo come quella giusta per governare l’Italia fu poi<BR/>abbandonata. E il centrodestra perse una storica occasione.<BR/>Oggi Berlusconi rischia di ripetere lo stesso errore. Di più: rinunciando ad<BR/>allearsi con il centro, muta geneticamente la sua identità, spostandosi a<BR/>4<BR/>destra. Noi invece restiamo sulle nostre posizioni e, una volta al governo,<BR/>riproporremo la grande strategia del “Patto per l’Italia”!<BR/>Ma la nostra distinzione dal Pdl non è solo politica. E’ anche etica.<BR/>Berlusconi ha, infatti, accentuato i tratti proprietari della sua leadership,<BR/>chiedendo a tutti di rinunciare alla propria anima in cambio del potere. E’<BR/>il classico patto di Mefistofele, che ogni tanto qualcuno propone a qualcun<BR/>altro nella vita. E qualcuno lo ha accettato. Ma noi abbiamo detto a noi<BR/>stessi, e vogliamo qui ripeterlo soprattutto ai più giovani, alle ragazze e ai<BR/>ragazzi italiani: capiterà anche a voi nella vita, ma non ci cadete.<BR/>Mai rinunciare alla propria anima. E’ la cosa più importante che l’uomo<BR/>possiede.<BR/>Anzi, se la politica italiana va male, è proprio perché in molti, nel tempo,<BR/>hanno accettato di vendere la propria anima in cambio del potere!<BR/>Dunque, la ricetta di Berlusconi per il governo è la stessa del ’94. Ma<BR/>l’Italia di oggi è profondamente cambiata.<BR/>Quella di Veltroni, invece, si presenta come una proposta diversa da quella<BR/>di Prodi. Ma anche qui ci sono due grandi inganni.<BR/>Finalmente, più per obbligo che per convinzione, si è avuto il coraggio di<BR/>rompere con la sinistra radicale. Si tratta però di una rottura avvenuta con<BR/>grave ritardo. Essa andava realizzata nei primi anni Novanta, dopo la<BR/>5<BR/>caduta del comunismo sovietico. Si è trattato di un ritardo storico,<BR/>culturale che la sinistra ha fatto pagare al Paese come il disastroso governo<BR/>di Prodi ha reso fin troppo evidente. Meglio tardi che mai!<BR/>Ma Veltroni non può camuffare quello che è, appunto, solo un grave<BR/>ritardo della sinistra rispetto alla storia come una chance per il futuro<BR/>dell’Italia. Si tratta di un inganno troppo evidente.<BR/>Inoltre, Veltroni, prima di essere credibile e chiedere di governare, ha<BR/>bisogno di consolidare la sua svolta, di far dimenticare Prodi. Egli stesso<BR/>se ne rende conto. Prova ne sia che, a sentire i suoi discorsi, sembra quasi<BR/>che lui finora fosse all’opposizione di Prodi. E cerca quasi di proporsi<BR/>come un piccolo Berlusconi.<BR/>La verità è che l’Italia di oggi ha bisogno che la sinistra, sia pure<BR/>saggiamente rinnovata, resti per un po’ all’opposizione, riflettendo sui suoi<BR/>storici errori.<BR/>Ma non è solo politica la nostra distanza da Veltroni. E’ una distanza<BR/>storica, è una distanza etica. Tutti noi crediamo che la persona venga prima<BR/>dello Stato. La maggioranza di loro pensa che venga primo lo Stato e poi<BR/>la persona.<BR/>Tutti noi crediamo nella famiglia, la maggioranza di loro pensa che sia un<BR/>istituto superato, da surrogare con forme nuove di convivenza anche<BR/>omosessuali.<BR/>6<BR/>Tutti noi crediamo nel grande ruolo della scienza, ma crediamo anche che<BR/>essa debba fermarsi un passo prima di alterare il ciclo naturale della vita.<BR/>La maggioranza di loro pensa invece che la nostra esistenza sia<BR/>liberamente manipolabile dalla scienza.<BR/>Tutti noi crediamo che le leggi del diritto naturale siano il fondamento<BR/>della democrazia. La maggioranza di loro pensa che l’unico diritto sia<BR/>quello decretato dallo Stato.<BR/>Noi crediamo nell’identità cristiana dell’Italia come ispirazione di tutta la<BR/>nostra storia di libertà che, da Dante a Manzoni, da Rosmini a Sturzo, ha<BR/>segnato e deve continuare a segnare la nostra cultura nazionale. La<BR/>maggioranza di loro invece pensa che la verità cristiana sia solo una verità<BR/>relativa, da vivere quasi con vergogna nel privato della propria coscienza.<BR/>L’attenzione che la sinistra riserva al mondo cattolico è solo “politica”. I<BR/>più avvertiti di loro capiscono, cioè, di non potersi alienare il consenso di<BR/>tutti i cattolici e cercano di dare un colpo al cerchio e una alla botte:<BR/>Veronesi di qua, Binetti di là. Ma non si rendono conto di dar vita così ad<BR/>un’assurda “lottizzazione dei valori”, in un partito incapace di far sintesi e<BR/>dunque inabilitato a governare sui temi eticamente sensibili. E’ facile<BR/>prevedere che su ogni legge che riguarderà la vita delle persone si<BR/>divideranno. Esattamente come è già accaduto con Prodi.<BR/>7<BR/>Perciò agli amici cattolici del Pd diciamo: state attenti, i valori di fondo<BR/>della civiltà cristiana e liberale non sono negoziabili.<BR/>La nostra identità è dunque chiara: noi siamo alternativi storicamente a<BR/>Veltroni. E siamo alternativi politicamente a Berlusconi.<BR/>Di più: noi diciamo che questo duopolio propone agli italiani un grande<BR/>bleuff.<BR/>Ci hanno raccontato che bisognava semplificare la politica e rinunciare alle<BR/>coalizioni Brancaleone costruite solo per vincere “contro” l’avversario,<BR/>sposando il diavolo con l’acquasanta, pur di prendere un solo voto in più.<BR/>Sono nati così il Pd e il Pdl, non è vero?<BR/>Ma io chiedo agli italiani: vi pare che alle parole corrispondano i fatti? Nel<BR/>Pdl c’è di tutto un po’: Mussolini e Rotondi, Capezzone e Giovanardi,<BR/>Bossi e Alemanno. Stessa cosa nel Pd, Bonino e Binetti, Amato e Di<BR/>Pietro.<BR/>Ma non voglio insistere con il gioco dei nomi. Voglio porre un preciso<BR/>problema politico: il Pdl e il Pd non sono due partiti omogenei, sono<BR/>solo due grandi coalizioni. Mascherate da partito. Dopo il voto le<BR/>contraddizioni presenti al loro interno esploderanno e di nuovo l’Italia,<BR/>così ingannata, si troverà di fronte agli stessi problemi di instabilità e di<BR/>impotenza.<BR/>8<BR/>Capisco che possa spiacere a Veltroni e a Berlusconi, ma è proprio così:<BR/>in queste elezioni l’unica forza davvero omogenea, sia nei valori che nei<BR/>programmi è il Centro.<BR/>Siamo dunque noi l’unica garanzia di stabilità e di equilibrio.<BR/>Dunque, per coerenza, si dovrebbe dire che l’unico voto davvero “utile” a<BR/>governare bene l’Italia è quello dato a noi.<BR/>Ma non voglio seguire gli altri candidati su questa polemica stucchevole.<BR/>Per il duopolio B&V l’unico voto utile è quello dato al più forte. Arrivano<BR/>persino a farsi propaganda l’un l’altro. Votate per me e Veltroni, dice<BR/>Berlusconi. Votate per me e per Berlusconi, dice Veltroni. Si fanno da<BR/>spalla.<BR/>Ho una sola domanda da fare a entrambi: gentili signori, ma voi davvero<BR/>pensate che gli elettori siano tutti di vostra proprietà? Che tutti ragionino<BR/>con la vostra testa? Rivedete i vostri calcoli, allora, perché non è così.<BR/>Se l’unico voto utile fosse quello dato al più forte sarebbe inutile fare le<BR/>elezioni. Ciascuno di noi può chiedere un “voto buono”, un “voto giusto”.<BR/>Ma chiedere un voto utile è solo una meschina prova di arroganza, è il<BR/>metodo di tutte le oligarchie di potere per mantenere salde le loro poltrone.<BR/>E gli italiani lo sanno. Gli italiani non sono sprovveduti da raggirare. Non<BR/>votano più turandosi il naso. Gli italiani sono un popolo moderno che esige<BR/>verità.<BR/>9<BR/>Berlusconi è arrivato a dire che se si vota Casini si vota Veltroni. Voglio<BR/>ricordare a Berlusconi che qui l’unico che finora ha esplicitamente chiesto<BR/>di votare Veltroni è lui. Che qui l’unico che ha parlato di fare un governo<BR/>con Veltroni è lui.<BR/>Se volessi scendere sullo stesso terreno potrei allora dire che votare<BR/>Berlusconi è come votare Veltroni.<BR/>Ma io sono una persona seria. E dunque dico solo di votare per Casini che<BR/>non è né Veltroni, né Berlusconi. E neanche la loro copia.<BR/>La verità è che l’unico vero voto utile è quello che verrà utilizzato bene.<BR/>E io dico agli italiani che, votando Pdl e Pd, c’è un altissimo rischio che il<BR/>loro voto venga utilizzato male. Esattamente come è accaduto negli ultimi<BR/>quindici anni.<BR/>Berlusconi è ancora l’uomo del ’94. Ma siamo nel 2008. Veltroni è l’uomo<BR/>dell’89 che arriva in ritardo. Ma siamo nel 2008.<BR/>Io dico agli italiani: se è ora di cambiare, cambiamo. Non facciamo solo<BR/>finta di farlo. Il duopolio è come il Gattopardo. Fa finta di cambiare tutto<BR/>per non cambiare niente. Non si assume mai alcuna responsabilità di<BR/>quello che accade. E’ maestro nello scaricabarile. Il Gattopardo non crede<BR/>in niente.<BR/>10<BR/>Noi siamo invece l’alternativa che dice ad alta voce ciò in cui crede, e che<BR/>fa quello che dice. Siamo l’alternativa dei valori, siamo l’alternativa<BR/>della responsabilità, siamo l’alternativa del coraggio.<BR/>Gli altri promettono, noi facciamo. Gli altri illudono, noi decidiamo. Gli<BR/>altri chiacchierano, noi ci mettiamo in cammino.<BR/>*************<BR/>Ed è proprio per rappresentare la nuova Italia che vuole mettersi in<BR/>cammino verso il futuro che io mi candido alla presidenza del Consiglio<BR/>dei Ministri.<BR/>Per rimettere l’Italia in piedi ci vuole coraggio. Il coraggio di sfidare<BR/>luoghi comuni, verità di comodo, rendite di posizione, burocrazie<BR/>oppressive, poteri oligarchici. Ci vuole il coraggio di saper rischiare.<BR/>Ebbene, noi questo coraggio l’abbiamo e lo stiamo dimostrando in una<BR/>campagna elettorale che sfida, appunto, le verità di comodo e le rendite di<BR/>posizione. E io dico agli italiani di avere coraggio insieme a me.<BR/>Per rimettere l’Italia in piedi, ci vuole serietà. Bisogna saper dire anche<BR/>cose impopolari, chiudere i libretti dei sogni oggi dispensati a piene mani,<BR/>trattare gli italiani come essi meritano: cittadini adulti, gente operosa,<BR/>11<BR/>professionisti responsabili. Ebbene noi questa serietà l’abbiamo dimostrata<BR/>lungo il corso degli anni quando sempre ci siamo opposti alla logica della<BR/>faziosità. Personalmente mi sono reso conto di quanto sia potente questa<BR/>logica quando, da presidente della Camera, venivo attaccato sia dalla<BR/>destra che dalla sinistra, semplicemente perché facevo il mio dovere,<BR/>svolgevo cioè il mio ruolo con senso dello Stato e non della convenienza<BR/>di parte. Perciò oggi io dico agli italiani di far vincere la serietà.<BR/>Per rimettere l’Italia in piedi, ci vuole amore per il bene comune. Ci vuole<BR/>una grande apertura mentale, quasi una rivoluzione culturale, per indurre<BR/>noi stessi a non considerare mai gli altri dei nemici da annullare, ad<BR/>anteporre sempre l’interesse generale alle logiche di partito, di clan, di<BR/>clientela. Vedete, il bene comune dovrebbe essere l’obiettivo primario<BR/>della politica. Eppure in Italia esso giace dimenticato nell’archivio della<BR/>storia, offeso da una lotta tra caste che inquina l’intera vita nazionale.<BR/>La nostra ispirazione cristiana da sempre ci ricorda di servire il bene<BR/>comune. Ebbene essa oggi ci impone di chiedere agli italiani di battersi<BR/>con noi perché il bene comune torni ad essere l’orizzonte di una politica<BR/>umile, responsabile, costruttiva.<BR/>L’Italia del coraggio, l’Italia della serietà, l’Italia del bene comune. Ecco<BR/>l’Italia che corre con noi.<BR/>E’ l’Italia dei nostri soldati che, rischiando la vita, fanno il loro dovere in<BR/>tutto il mondo, portando pace e libertà in terre lontane. E’ l’Italia delle<BR/>12<BR/>forze dell’ordine che, con mezzi non sempre adeguati, difendono ogni<BR/>giorno la nostra sicurezza. Se tutti in Italia vivessimo il senso del dovere<BR/>come loro lo vivono, il nostro Paese sarebbe primo nel mondo.<BR/>E’ l’Italia delle piccole e medie imprese, l’Italia delle famiglie operose<BR/>che, al contrario delle grandi aziende da sempre protette dallo Stato,<BR/>devono solo alle loro capacità e alle loro fatiche, il progresso della loro<BR/>vita. E ancora oggi, tra mille difficoltà burocratiche, vessati da tassazioni<BR/>inique, formano un originale “modello economico” che è il vero traino del<BR/>Paese. Se tutti in Italia avessimo il loro spirito di sacrificio, il nostro Paese<BR/>sarebbe primo nel mondo.<BR/>E’ l’Italia delle ragazze e dei ragazzi che pensano positivo e che, invece di<BR/>abbandonarsi alla droga e alla protesta, invece di pensare che l’unico<BR/>futuro sia quello di fare la velina o il calciatore, studiano sodo, si<BR/>inventano nuovi lavori, aprono nuove imprese, sfidano la società mettendo<BR/>su famiglia e facendo figli, cercano di sopperire con la creatività<BR/>all’assenza di una politica che non pensa a loro. Se tutti in Italia<BR/>mettessimo in campo l’ottimismo e la speranza che, malgrado tutto, questi<BR/>ragazzi trasmettono, il nostro Paese sarebbe primo nel mondo.<BR/>Senso del dovere, spirito di sacrificio, ottimismo e speranza. Di questo ha<BR/>oggi bisogno l’Italia. Eccolo il nostro programma.<BR/>Abbiamo già enunciato e lo faremo più avanti con maggior precisione, i<BR/>nostri progetti di governo. Toccherà poi agli elettori metterli in relazione<BR/>con quelli degli altri candidati premier. Ma i programmi spesso restano<BR/>13<BR/>lettera morta. Perciò io, invece di promettere mari e monti, preferisco dire<BR/>agli italiani una cosa semplice: sarà dura.<BR/>Sarà dura perché per troppi anni abbiamo vissuto sopra le nostre<BR/>possibilità.<BR/>Sarà dura perché abbiamo un debito pubblico tra i più alti del mondo.<BR/>Sarà dura perchè le nostre scuole e le nostre università perdono qualità.<BR/>Sarà dura perché stiamo smarrendo il principio di unità della nazione e<BR/>dello Stato, perché sta venendo meno la solidarietà tra Nord e Sud, tra le<BR/>Regioni, tra le diverse categorie sociali.<BR/>Sarà dura perché si sta affievolendo l’unità tra noi, il senso di appartenenza<BR/>ad una sola nazione.<BR/>Sarà dura perché ciascuno è indotto a pensare solo a se stesso e la<BR/>solidarietà rischia di restare una parola vuota, pura retorica adatta solo a<BR/>farsi belli ai convegni.<BR/>Sarà dura perché sull’Italia delle persone oneste rischia di prevalere l’Italia<BR/>dei furbi, dei mediocri, dei parassiti.<BR/>Sarà dura perché usciamo da quindici anni di una sorta di guerra civile tra<BR/>destra e sinistra che ha fiaccato le speranze dei primi anni Novanta di<BR/>14<BR/>raggiungere una democrazia moderna. La cosiddetta Seconda repubblica è<BR/>fallita tra i fendenti di un bipolarismo selvaggio.<BR/>Sarà dura, ma ce la possiamo fare.<BR/>A una sola condizione: raccontarci la verità. Anche se la politica fa a gara<BR/>nel diffondere favole, gli italiani devono capire che nessuno ha la<BR/>bacchetta magica. Nessun demiurgo, ammesso che ce ne siano, può<BR/>salvarci. Solo gli italiani possono salvare l’Italia.<BR/>L’unica bacchetta magica è nelle loro mani.<BR/>Il primo passo, il buon esempio spetta a chi governa. Perché la logica dello<BR/>scaricabarile ormai domina nella classe politica.<BR/>Ma è altrettanto decisivo che ciascuno cambi se stesso e, soprattutto, il<BR/>proprio rapporto con il Paese. E’ stato già detto: “Non chiedetevi solo ciò<BR/>che il Paese può fare per voi, ma anche ciò che voi potete fare per il Paese”<BR/>Ebbene, l’Italia di oggi ha esattamente bisogno di ciò che che diceva il<BR/>presidente Kennedy.<BR/>Questa è dunque la nostra vera promessa elettorale. Noi daremo il buon<BR/>esempio. Lo ripeto: l’esempio del coraggio, della serietà, dell’amore per il<BR/>bene comune, del senso dello Stato, infine l’esempio dell’ottimismo e<BR/>dell’operosità.<BR/>15<BR/>E chiederemo agli italiani di seguire questo buon esempio per cambiare le<BR/>cose alla radice.<BR/>***********<BR/>Cinque valori-chiave, cinque stelle polari, orienteranno il nostro cammino<BR/>politico, etico, legislativo.<BR/>1) L’Autorità.<BR/>Usciamo da decenni confusi, dominati dalla cultura del ’68, che ha minato<BR/>alla radice il concetto di autorità. Per decenni ci hanno raccontato che,<BR/>dietro ogni autorità si nascondeva autoritarismo, che dietro ogni ordine<BR/>sociale si nascondeva repressione, che dietro il rigore degli studi si<BR/>nascondeva un piano capitalista per normalizzare le libertà personali, che il<BR/>professore era come il padrone. Il risultato è sotto i nostri occhi: hanno<BR/>perso autorità lo Stato, la scuola, gli insegnanti, la famiglia. Oggi tutto è<BR/>permesso, nulla si può vietare. Noi crediamo che il principio di autorità sia<BR/>elemento essenziale di ogni comunità umana. Senza autorità non può<BR/>sopravvivere alcuna nazione ed alcuno Stato. Senza autorità la società<BR/>diventa una jungla dove prevale solo la logica del più forte.<BR/>16<BR/>L’autorità dei genitori è essenziale per la crescita dei figli. La madre e il<BR/>padre non possono trasformarsi in amici o in fratelli e sorelle del proprio<BR/>figlio.<BR/>L’autorità degli insegnanti è altrettanto essenziale per la crescita dei<BR/>ragazzi. A condizione che essa nasca dalla competenza e dalla capacità<BR/>pedagogica troppo spesso oggi minacciate dalla dequalificazione di una<BR/>categoria che tende a ripiegare verso il ruolo del dipendente pubblico,<BR/>piuttosto che a esaltare la dignità dell’educatore.<BR/>L’autorità dello Stato è necessaria anche per rendere effettiva la giustizia.<BR/>Un esempio: negli ultimi decenni si è messo l’accento sulle garanzie degli<BR/>imputati. E’ stato giusto. Ma si è finito per dimenticare di difendere i diritti<BR/>delle vittime. Del terrorismo, della violenza, delle rapine, degli stupri.<BR/>Questa grave carenza, sommata ai lunghi tempi dei processi e<BR/>all’incertezza o alla debolezza delle pene, ha finito per sgretolare ogni<BR/>autorità dello Stato. Magistratura e politica, in lotta tra loro, non hanno<BR/>fatto altro che accelerare tale processo di sfiducia.<BR/>2) Il merito.<BR/>La cultura del ’68 ha un’altra responsabilità. Ha fatto credere che la<BR/>selezione di merito era una selezione di classe, colpendo al cuore il futuro<BR/>dei ceti più deboli. L’utopia dell’ egualitarismo, che livella verso il basso,<BR/>è la tomba dell’emancipazione sociale. I ricchi, infatti, possono cavarsela<BR/>in tanti modi, ma se ai figli dei poveri togli la chance del merito e del<BR/>17<BR/>talento, li condanni all’inferno. Il destino sociale di emarginazione può<BR/>essere combattuto dai giovani meno fortunati solo in una società che<BR/>promuove il merito. L’assistenzialismo è conservatore. La promozione del<BR/>merito è rivoluzionaria. L’assenza di questa consapevolezza è forse il<BR/>tributo più alto che l’Italia di oggi paga all’egemonia culturale delle<BR/>sinistre. In virtù di questa ideologia siamo diventati un Paese bloccato,<BR/>pansindacalizzato, simil-sovietico, nel quale, per eccellere, si può solo<BR/>fuggire all’estero.<BR/>3) Il senso del dovere.<BR/>Non di soli diritti vive l’uomo. Eppure l’Italia di oggi è un Paese nel quale<BR/>ognuno sa di poter rivendicare un diritto ma pochi sanno di dover<BR/>rispettare un dovere. Una democrazia è sana, invece, solo se vive un<BR/>grande equilibrio tra diritti e doveri. Da noi questo equilibrio è saltato. Da<BR/>noi è ormai normale, come ha scritto recentemente Sergio Romano,<BR/>“interrompere un servizio, bloccare un’autostrada, occupare una scuola,<BR/>punire un’insegnante per aver cercato di imporre la disciplina, trattare il<BR/>teppismo come un malessere sociale, anziché come un reato, imbrattare i<BR/>muri di una città o inscenare fenomeni di guerriglia urbana”. Da quaranta<BR/>anni in Italia opera un ribellismo cronico. Non fa forse parte di questo<BR/>clima il fatto che Benedetto XVI non abbia potuto parlare nell’Università<BR/>La Sapienza?<BR/>Nessuno ne parla: ma il primo dovere di chi governerà sarà proprio quello<BR/>18<BR/>di rimettere in piedi quest’Italia al rovescio, bulimica di diritti ma<BR/>anoressica di doveri. Non è facile, ma non c’è altra via per risalire la china.<BR/>Finora ha vinto l’Italia dei no, l’Italia di chi distrugge. Noi ci candidiamo<BR/>al governo per far vincere l’Italia dei sì, l’Italia di chi costruisce.<BR/>4) La qualità.<BR/>Il made in Italy ha fatto trionfare il genio italiano nel mondo. Le immagini<BR/>dei rifiuti della Campania hanno invece diffuso un’idea dell’Italia del tutto<BR/>diversa.<BR/>Il centrodestra ha finora messo l’accento sulla modernizzazione. Il<BR/>centrosinistra ha insistito sull’equità. Si è trattato e si tratta di una guerra<BR/>insensata. Anche perché, negli ultimi quindici anni, nessuno di questi due<BR/>obiettivi è stato raggiunto.<BR/>Il fatto è che modernizzazione ed equità sono due facce della stessa<BR/>medaglia. Non è moderno un Paese ingiusto che lascia soli i più deboli e<BR/>non si accorge delle nuove povertà. Non può essere solidale un Paese che<BR/>rinuncia a produrre ricchezza, che rinuncia a produrre energia anche con il<BR/>nucleare, che blocca il mercato del lavoro, che ha una tassazione eccessiva,<BR/>che non si dota di infrastrutture, che non sia apre a un rivoluzione<BR/>liberalizzatrice del rapporto tra Stato ed economia.<BR/>19<BR/>C’è una parola che lega la modernizzazione all’equità: qualità. E’ questa<BR/>l’unica vera grande missione verso la quale un governo deve saper<BR/>indirizzare il proprio Paese.<BR/>La qualità deve tornare ad essere la vera chiave di volta di tutto il lavoro<BR/>della nazione. Qualità nell’industria, certo. Ma anche e necessariamente<BR/>qualità dei servizi, qualità dell’amministrazione, qualità della ricerca,<BR/>qualità della scuola, qualità della vita.<BR/>I servizi sono l’unica vera contropartita che lo Stato dà ai cittadini in<BR/>cambio del pagamento delle tasse. Sanità e scuola sono il cuore dei servizi.<BR/>E sono il cuore delle preoccupazioni degli italiani. Non potrebbe essere<BR/>altrimenti: la cura e il sapere sono i due pilastri fondamentali della vita<BR/>quotidiana delle persone. Ma in Italia, nonostante punti d’eccellenza, nella<BR/>maggioranza dei casi, soprattutto alò Sud, si tratta di disservizi.<BR/>Cura e sapere saranno le due priorità della nostra azione di governo. Nella<BR/>direzione della qualità. L’ispirazione cristiana ci suggerisce che una delle<BR/>vie per raggiungerla è quella di applicare davvero e fino in fondo il<BR/>principio di sussidiarietà, accrescendo la libertà delle famiglie in ordine ai<BR/>luoghi di cura da scegliere e al tipo di educazione da dare ai propri figli.<BR/>Vogliamo una sanità che finalmente tuteli i malati e non i partiti,<BR/>sottraendo alla lottizzazione la scelta dei primari e dei manager sanitari.<BR/>20<BR/>L’Italia si sta allontanando dalla qualità. Troppo spesso, in troppi ambienti,<BR/>la mediocrità viene premiata più della qualità. La nostra celebrata<BR/>creatività e la ricchezza del territorio che il destino ci ha dato in sorte,<BR/>devono essere accompagnate da una nuova mentalità collettiva, frutto del<BR/>ritrovarsi di un popolo intorno ai suoi più forti valori.<BR/>Di un popolo che torna a puntare sull’eccellenza per riconquistare il suo<BR/>ruolo nel mondo.<BR/>5) La difesa della vita<BR/>Che si tratti dell’efferata criminalità che ormai invade i nostri paesi e le<BR/>nostre città. Che si tratti della biotecnologia che manipola i nostri corpi e il<BR/>ciclo naturale dell’esistenza. Che si tratti della pedofilia che insidia i nostri<BR/>bambini. Che si tratti dell’indifferenza nei confronti dei diritti del<BR/>nascituro. Che si tratti dell’inquinamento o, peggio, della distruzione del<BR/>nostro habitat. Oggi l’estrema, risoluta, intransigente difesa della vita è la<BR/>nuova frontiera della nostra civiltà. Dietro gli inauditi crimini quotidiani<BR/>che offendono le nostre comunità, dietro le mille polemiche laiciste che<BR/>negano il diritto naturale, dietro le maschere di una società che umilia e<BR/>volgarizza i nostri corpi, soprattutto quelli delle donne, si cela un unico<BR/>grande nemico: il disprezzo della vita.<BR/>Stiamo perdendo il senso della vita, stiamo offendendo la sacralità di un<BR/>mistero, di un dono che non è nelle nostre disponibilità distruggere. Noi<BR/>21<BR/>vogliamo unire nell’unico concetto di difesa della vita i temi più<BR/>importanti del nostro tempo.<BR/>La sicurezza della nostra esistenza e delle nostre città.<BR/>La difesa della famiglia.<BR/>La libertà e la dignità della persona umana.<BR/>La qualità del nostro ambiente.<BR/>L’umanità del nostro rapporto con la scienza e con il progresso.<BR/>******************<BR/>Conosco l’obiezione: ma non siete un grande partito, come pensate di<BR/>essere decisivi? La risposta è una sola: noi chiediamo il voto agli italiani,<BR/>non alle oligarchie dei partiti. Dunque la nostra percentuale la decideranno<BR/>solo loro. A loro noi chiediamo di darci la forza di governare.<BR/>Anche Davide lottava con la fionda contro la forza di Golia. Avrebbe<BR/>dovuto soccombere. Invece vinse. Una causa giusta può sovvertire ogni<BR/>pronostico. Del resto, anche sulla base degli attuali sondaggi siamo in<BR/>piena crescita.<BR/>22<BR/>Ma noi non guardiamo solo al 13 aprile. Il messaggio che mandiamo agli<BR/>italiani è un messaggio di futuro. La seconda Repubblica è fallita. Le<BR/>nostre idee sono il futuro. Più passi avanti gli italiani ci faranno fare il 13<BR/>aprile, più forte sarà, già nel presente, l’Italia del futuro.<BR/>Conosco anche l’altra obiezione: il sistema bipolare occidentale non<BR/>prevede l’”occupazione stabile” del centro da parte di un partito, ma la<BR/>“concorrenza” di due partiti che, da destra e da sinistra, si contendono i<BR/>voti di centro. E’ vero: ma a una condizione: che ci si intenda sui termini<BR/>di destra e di sinistra. la Cdu tedesca può essere definita un partito di<BR/>destra? E può essere definito di destra il Partito popolare spagnolo? Certo<BR/>che no. Si tratta evidentemente di partiti di centro, di marcata ispirazione<BR/>cristiana. Succede la stessa cosa in Italia? Non mi pare proprio. I listoni<BR/>anarchici non sono la soluzione, ma il problema.<BR/>La scommessa sul futuro non è quella di una forza di interposizione tra due<BR/>giganti. Ma quello di gettare il seme di un “gigante buono”, quel grande<BR/>partito dei moderati, di centro e cristiano, che oggi ancora non c’è.<BR/>Noi siamo liberali di ispirazione cristiana e vogliamo portare al governo i<BR/>valori del cattolicesimo liberale.<BR/>Non vogliamo perciò rifare la Dc: non solo perché sarebbe impossibile, ma<BR/>perché sarebbe sbagliato. L’unità politica dei cattolici appartiene al<BR/>passato.<BR/>23<BR/>Ma certo non ci si può rimproverare la circostanza obiettiva di essere<BR/>l’unico partito italiano che scrive chiaro nelle sue bandiere di voler<BR/>difendere l’identità cristiana dell’Italia. Lo rivendichiamo come nostro<BR/>merito e come motivo di orgoglio. Si sappia però che oggi tale obiettivo<BR/>non è condiviso solo dai cattolici, ma anche da tanti laici non laicisti, da<BR/>tanti liberali, come gli amici dei circoli liberal che hanno aderito all’Udc,<BR/>che vedono in questa battaglia un orizzonte comune di difesa e di sviluppo<BR/>dei valori della civiltà occidentale.<BR/>Pd e Pdl non possono affrontare in campagna elettorale i temi etici. Perché<BR/>si dividerebbero già prima del voto. I liberali e i cattolici dell’Udc invece<BR/>ne possono parlare liberamente. Perché sono uniti nei valori di fondo da<BR/>proporre al Paese.<BR/>Mi candido al governo per rappresentare tutti voi. Siamo i figli di chi,<BR/>proprio nell’alleanza tra liberali e cristiani, ha ricostruito l’Italia dopo la<BR/>guerra.<BR/>Siamo i figli di chi ha permesso che questo Paese crescesse nella libertà.<BR/>Oggi la storia ci chiama a un nuova decisiva prova. Ebbene tocca a noi<BR/>oggi essere i padri di nuove generazioni di liberi e di forti.<BR/>Di generazioni che sappiano riportare l’Italia dove la nostra nazione merita<BR/>di essere, cioè tra i primi paesi del mondo.<BR/>È un’impresa esaltante per l’Italia di domani e insieme tutto è possibile.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-75221851082133276592008-04-07T00:21:00.000+02:002008-04-07T00:21:00.000+02:00Bè credo che fare un Blog contro qualcuno o qualco...Bè credo che fare un Blog contro qualcuno o qualcosa non sia molto difficile nè molto costruttivo. Faccio qualche precisazione: riguardo la vita privata della persona essa conta poco e comunque chi è senza peccato...I rapporti personali con la fede restano personali. Casini ad Annozero ha detto di garantire per la candidatura di Cuffaro, ma non ho visto post a riguardo. Detto questo spero che nel caso qualcuno sbagli a parlar mnle di qualcun altro spero almeno abbia l'onestà di chiedere scusa (mi riferisco a Mastella). Buona campagna denigratoria. Ciao, Guido.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-36151082024190069142008-03-31T16:34:00.000+02:002008-03-31T16:34:00.000+02:00complimenti ai sostenitori di casini a reggio cala...complimenti ai sostenitori di casini a reggio calabria che in questo momento sul lungo mare stanno rilasciando in aria palloncini che poi ricadendo a terra e a mare imbratteranno ulteriormente la nostra citta' gia di per se sporca. un grande esempio di civilta' e di sensibilita' ecologica.<BR/>complimenti davvero.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-48963494874192158892008-03-26T11:38:00.000+01:002008-03-26T11:38:00.000+01:00concordo con lei sig de matteis purtroppo non abbi...concordo con lei sig de matteis <BR/>purtroppo non abbiamo grande scelta e dobbiamo cercare di votare il "meno peggio" e personalmente penso che anche veltroni e di pietro non sono di certo perfetti ma mi sembrano un po "meno peggio" degli altri .... mi auguro di non sbagliarmi <BR/>un caro saluto<BR/>ugo attanasioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-69243345409392466702008-03-25T23:03:00.000+01:002008-03-25T23:03:00.000+01:00gentile dottore,diciamo che le cose che ha detto s...gentile dottore,<BR/>diciamo che le cose che ha detto su casini sono , come dire, ovvie e scontate.peggio per chi lo vota.<BR/>peggio anche per chi vota un moralista come il molisano che qualche mahgagna giudiziaria mi sa che ce l'ha (prescindendo QUI sullo strabismo e la violenza del pool da lui guidato).<BR/><BR/>Inoltre, io proporrei, oltre al certificato penale, pure quello di matrimonio (in chiesa) cosi vediamo quanti sporcaccioni e adulteri ci sono.<BR/>a me l'onesta interessa quanto la MORALITA.<BR/>statti buenu dottò.cosimo de matteishttps://www.blogger.com/profile/00387653970936599788noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-7658999058397774822008-03-25T22:39:00.000+01:002008-03-25T22:39:00.000+01:00LEGGO I POST DEGLI ANONIMI AMICI DI CASINI POVERI...LEGGO I POST DEGLI ANONIMI AMICI DI CASINI POVERINI NON HANNO NEANCHE IL CORAGGIO DI FIRMARSI OVVIAMENTE PERCHE' SI VERGOGNANO ,, CASINI NON E' STUPIDO E' SOLO UN DELINQUENTE FALSO MORALISTA OVVIAMENTE COLLUSO E OPPORTUNISTA PER CANDIDARE GENTE COME CUFFARO...IL PROBLEMA E' CHE IN ITALIA ESISTONO PERSONE COME QUELLE CHE HANNO LASCIATO ANONIMI UN COMMENTO IN DIFESA DI CASINI CHE LO VOTANO, VORREI VEDERE PER CURIOSITA' IL RISULTATO DEL LORO TEST DI INTELLIGENZA ...<BR/>COME SI FA A VOTARE UN DELINQUENTE <BR/>NON SI TRATTA DI IDEOLOGIA MA DI DIGNITA' COSA CHE POCHI CONOSCONO IO APPOGGIANDO PIENAMENTE DI PIETRO QUANDO CHIEDE DI ALLEGARE IL CERTIFICATO PENALE A QUELLO ELETTORALE PER I CANDIDATI PROPORREI DI ESCLUDERE DAL DIRITTO DI VOTO GENTE CON UN QUOZIENTE DI INTELLIGENZA INSUFFICIENTE COME I SIGNORI ANONIMI CHE HANNO POSTATO I COMMENTI QUI PER EVITARE UN ULTERIORE DEGRADO DEL NOSTRO GIA' DEGRADATO E DERISO PAESE <BR/>DR. UGO ATTANASIO CASERTAAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-48086827697533211512008-03-21T00:51:00.000+01:002008-03-21T00:51:00.000+01:00numero chiuso!?coglione!e il diritto allo studio?M...numero chiuso!?<BR/>coglione!<BR/>e il diritto allo studio?<BR/>MONA!!!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-63168921453684341142008-03-18T03:47:00.000+01:002008-03-18T03:47:00.000+01:00Si, bravi, ideali di famiglia che non sapete nemme...Si, bravi, ideali di famiglia che non sapete nemmeno cosa sono. Siete i classici finti perbenisti e sono stufo della gente come voi che ha anche la faccia tosta di parlare di democrazia e di libertà quando neanche davanti all evidenza, ammetete che l'Udc del vostro Pierferdy in primis tradisce i valori per la quale date aria alle vostre bocche da somari.<BR/><BR/>E ve lo dice una persona che non voterà ne Veltroni e ne Berlusconi quindi evitate subito di appendervi ad anacronismi politci di 50 anni fa.<BR/><BR/>Distinti Saluti PaoloAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-74393515337707783022008-03-17T01:15:00.000+01:002008-03-17T01:15:00.000+01:00no commentno commentcosimo de matteishttps://www.blogger.com/profile/00387653970936599788noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-31246185997874850752008-03-14T10:59:00.000+01:002008-03-14T10:59:00.000+01:00Abbiamo recensito Pierferdinandocasini su Crak!: s...Abbiamo recensito Pierferdinandocasini su Crak!: sito di musica indipendente, arte, cinema, cultura. Qui puoi leggere l'articolo http://www.crakweb.it/blogfake,2,168.htmlAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-42180675851687507722008-03-02T23:06:00.000+01:002008-03-02T23:06:00.000+01:00vi invito, vista la vostra creativita' a mandare i...vi invito, vista la vostra creativita' a mandare i vostri manifesti taroccati a :<BR/><BR/>taroccacasini@pierferdinandocasini.it<BR/><BR/>che verra pubblicato.<BR/><BR/>sicuramente grillo non si sogna. sarebbe lesa maesta, ma anche tante belle sorprese.<BR/><BR/>non ha ancora ricevuto denunce vere in quanto non ha ancora toccato il fondo (che si guarda bene dal toccare perche alcuni argomenti non li tocca....)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-43006452456438334132008-03-02T23:02:00.000+01:002008-03-02T23:02:00.000+01:00COMUNQUE GRAZIE PER LA PUBBLICITA.TANTO I VOSTRI A...COMUNQUE GRAZIE PER LA PUBBLICITA.TANTO I VOSTRI AMICI NON CI VOTANO MA ALMENO GLI ALTRI VEDONO COME SIETE COMBINATI.<BR/><BR/>GRILLO VI RINGRAZIA PERCHE RIEMPITE LE SUE TASCHE CON LE PARTECIPAZIONE AI SUOI SPETTACOLI, I DVD E LIBRI. ALLA FACCIA DELLA VOSTRA BUONA FEDE.<BR/><BR/>SCARICATO DAI SOCIALISTI E DALLA DC, ORA SFOGA LA SUA IRA.<BR/><BR/>VOI NE PAGATE LE CONSEGUENZE. CI DISPIACE.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-57014559216068084012008-03-02T23:01:00.000+01:002008-03-02T23:01:00.000+01:00direi che questo e' un falso, come falsi sono tutt...direi che questo e' un falso, come falsi sono tutti i post.<BR/><BR/>non esistono elettori udc che cambiano idea.<BR/><BR/>quelli che lo hanno fatto lo hanno fatto solo per interesse.<BR/><BR/>la scelta di casini (nata 18 mesi fa)e' coerente, in tempi non sospetti.<BR/><BR/>l'obbiettivo era di andare da soli. e ci siamo andati.<BR/><BR/>bene: il rischio e' alto ma la posta pure. Scardinare VeltruSconi.<BR/><BR/>se ci riusciremo sara una grande vittoria. se non ricominceremo da capo, con niente, ma almeno con la forza che sta nel chi non ha niente da perdere se non la coerenza e gli ideali.<BR/><BR/>Ti odio, il tema di questo blog nasce dall'invidia di chi costruisce qualcosa in modo coerente.<BR/><BR/>Forse e' fatto da opportunisti finanziati da VeltruSconi e i suoi poteri forti.<BR/><BR/>L'odio e' sempre finanziato da chi e' consapevole che nella vita non puo fare niente di buono perche non ha idee ne progetti: sa solo odiare. quindi invidioso di chi e le ha.<BR/>comunque la base della democrazia (nata sicuramente non 15 anni fa) consente q queste persone di esprimere liberamente il proprio odio, visto che non hanno null'altro da dare al prossimo.<BR/><BR/>Comunque buona fortuna, passare la vita ad odiare deve essere dura.<BR/><BR/>con affetto (stima un po meno).Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-82841998788027297172008-03-02T22:46:00.000+01:002008-03-02T22:46:00.000+01:00FELICI CHE QUALCUNO PARLI ANCHE CONTRO.GRAZIE ALLA...FELICI CHE QUALCUNO PARLI ANCHE CONTRO.<BR/><BR/>GRAZIE ALLA DC E ALLA DEMOCRAZIA.<BR/><BR/>SE CI FOSSERO I VOSTRI AMICI COMUNISTI SARESTE TUTTI AL CONFINOAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-31788412550030550592008-03-02T15:01:00.000+01:002008-03-02T15:01:00.000+01:00Pierferdy ha una bella acconciatura... e legge sem...Pierferdy ha una bella acconciatura... e legge sempre IL Messaggero... chissà perchè...articolo21https://www.blogger.com/profile/03716609687399547813noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-43469272186924451932008-03-02T07:44:00.000+01:002008-03-02T07:44:00.000+01:00Ciao e buona domenica. MariaCiao e buona domenica. MariaMelina2811https://www.blogger.com/profile/04901607379599417367noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-76544446313232976192008-03-01T23:31:00.000+01:002008-03-01T23:31:00.000+01:00Se anche per questa tornata qualcuno farà dei foto...Se anche per questa tornata qualcuno farà dei fotoritocchi dei cartelloni elettorali, perché ormai c'è rimasto giusto il subvertising o poco più, propongo che per quelli di Pierferdy sotto "città più sicure" metta "manderò mio suocero in campagna"!!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5081571991688258285.post-65659502003462066112008-03-01T17:50:00.000+01:002008-03-01T17:50:00.000+01:00Pierferdy tu si che sei meritevoleche ne dici part...Pierferdy tu si che sei meritevole<BR/>che ne dici partiamo dall'asilo con le selezioni? Vuoi che aggiungiamo selettività anche di razza? magari reintroduci le leggi razziali daiAnonymousnoreply@blogger.com